Blog di Urban Sketching e Disegno

Diario di Viaggio: urban sketching nei Paesi Baschi

Update febbraio 2021: ho pubblicato il video della diretta instagram in cui faccio uno sketchbook tour con Eva e Saul, lo trovate in questo post.

A metà luglio io e Eva abbiamo fatto un viaggio nei Paesi Baschi per andare a trovare Saul e Rita.

Saul vive lì da due anni e sta imparando a diventare maestro d’ascia nella scuola di Albaola, riscostruendo nel frattempo una baleniera del sedicesimo secolo. Scusate se è poco!

Ha anche un blog in cui racconta aneddoti della sua esperienza. Rita ha deciso di seguirlo e anche lei ha trovato lavoro, come insegnante (di lingue, non di barche).

Come l’anno scorso nei Paesi Baltici, anche questa volta abbiamo tenuto un diario di viaggio illustrato, disegnato da me e scritto da Eva.

Ho deciso di presentare brevemente ogni tappa, visto che i commenti sulle giornate sono scritti a mano da Eva sulle singole pagine, se volete approfondire.

Giorno 1 – in viaggio verso i Paesi Baschi

Visto che saremmo dovuti andare in aereo ad aprile, ma il volo è stato annullato, questa volta abbiamo optato per il viaggio in macchina.

Per via dei lavori in autostrada passare per la Liguria ci avrebbe imbottigliati nel traffico, abbiamo quindi oltrepassato il confine al passo del Monginevro, in Piemonte.

Siamo partiti alle 7.30 del mattino e siamo arrivati a San Sebastián alle 22.

Giorno 2 – Pamplona

Il giorno dopo abbiamo visitato Pamplona. Ci siamo capitati nei giorni di San Firmino, quando normalmente si svolge la famosa corsa dei tori per le vie della città.

Quest’anno è stata rimandata, ma per le strade abbiamo trovato alcune persone vestite con i tradizionali abiti bianchi e la bandana rossa.

La sera, rientrati a San Sebastian, abbiamo cenato in spiaggia guardando il tramonto sull’oceano e buttandoci tra le onde!

Giorno 3 – San Sebastián

Questa giornata l’abbiamo passata a San Sebastián, città in cui abitano di Saul e Rita e di cui eravamo ospiti. La mattina siamo saliti con la funicolare sul monte Igueldo, in cima al quale c’è un luna park aperto nel 1912 e tuttora funzionante.

Vale assolutamente la pena visitarlo, fosse solo per la vista che si ha sulla città!

Pomeriggio invece nella fantastica spiaggia della Concha (che significa conchiglia, per via della sua forma). Piena zeppa di gente che prendeva il sole, ma talmente grande da ospitare gran parte della popolazione e dei turisti!

Come si intuisce dai disegni, ci è sembrato che rispetto all’Italia le donne spagnole si sentano molto più libere di mettersi a loro agio in spiaggia.

Giorno 4 – Gita in barca a vela

Giornata di grandi aspettative per il viaggio in barca a vela!

In tarda mattinata abbiamo preso un bus verso San Pedro, cittadina che confina con San Sebastián, e un barchino-traghetto della durata di 30 secondi per raggiungere il villaggio di fronte: San Juan (o Pasai Donibane).

Dopo pranzo finalmente saltiamo su una barchetta con Saul e Rita e remiamo fino alla Lucretia, una splendida barca a vela in legno del 1927, costruita per la figlia del proprietario, alla quale il medico aveva prescritto una cura a base di aria di mare.

Imparate bambini, che non riuscite nemmeno a fingere di avere la febbre per marinare la scuola.

Traversata fantastica, Eva drogata di Xamamina resiste 3 ore senza stare male, come un vero lupo di mare.

Giorno 5 – Bilbao e il Guggenheim

Gita culturale a Bilbao, iniziata al museo Guggenheim. Il secondo piano era interamente dedicato alle opere di Olafur Eliasson, che ha lavorato molto in Islanda utilizzando il ghiaccio come componente delle sue opere, che sono molto immersive e incentrate sul cambiamento climatico.

Impressionante anche “La materia del tempo“, installazione permanente di Richard Serra composta da enormi strutture circolari, sinuose e a spirale che possono essere percorse dai visitatori.

Sono tutte in acciaio corten e la cosa più impressionante è che stanno in piedi anche se sono solo appoggiate, e non ancorate, al pavimento.

Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro in centro, pranzato alle 16 epoi a vedere la chiesa di San Antón, gotica con campanile barocco, simbolo di Bilbao.

Giorno 6 – Albaola!

Su Albaola rischio di spendere troppe parole, quindi cercherò di limitarmi, vista la densità di questo post!

Innanzitutto è il posto dove lavora Saul. Dovrei dire studia, ma Albaola è un cantiere navale, quindi si studia lavorando.

Quello che si studia ad Albaola è costruire barche di legno (i Baschi sono sempre stati grandi costruttori di navi), e nel frattempo terminare un progetto di ricostruzione di una baleniera basca del 16° secolo, il San Juan.

La storia del San Juan

I Baschi sono stati tra i primi a dominare la caccia commerciale delle balene, e hanno mantenuto il primato per 500 anni.

Nel 1565 una loro baleniera, la San Juan, affondò nella Red Bay, in Canada.

Nel 1978 venne ritrovata da un gruppo di archeologi, in ottimo stato di conservazione. Vennero fatti riemergere tutti i pezzi, catalogati e poi rimessi sul fondo del mare, nell’ambiente dove erano stati conservati così bene per tutto questo tempo.

Nel 2013 ad Albaola è cominciato un progetto di ricostruzione della nave, partendo dai rilievi fatti dagli archeologi.

A distanza di 6 anni sono arrivati a un ottimo punto, considerando che per ricostruirla devono un po’ immaginare come si fa: infatti all’epoca non esistevano progetti, ma come per le cattedrali c’erano dei capimastri che sapevano come si faceva e dirigevano i lavori.

Visitare Albaola è consigliatissimo, e il prezzo del biglietto di ingresso va a finanziare la ricostruzione del San Juan.

Il pomeriggio è stato un po’ disorganizzato: è saltata una gita in bici che avremmo dovuto fare nel pomeriggio, quindi per cena, spinti dalla fame di Rita, abbiamo fatto un giro a Hondarribia.

Il piccolo centro storico è affascinante, arroccato su una collina, mentre nel centro moderno e sul lungomare è pieno di ristoranti dove mangiare pintxos o cene complete.

Giorno 7 – Zumaia

Zumaia è una cittadina che si affaccia sul mare con delle splendide e alte scogliere, che molti di voi, draghi a parte, avranno già visto senza saperlo.

La breve passeggiata a picco sul mare è spettacolare e permette di vedere molto chiaramente il flysch, cioè la struttura stratificata delle rocce che compongono la scogliera e il fondale marino (qui un articolo con molte fotografie).

Sulle scogliere, al posto del castello e dei draghi, c’è un piccolo monastero.

Girono 8 – in spiaggia a San Sebastián

L’ultimo giorno di vacanza prima del viaggio di rientro l’abbiamo speso di nuovo in spiaggia con una rocambolesca avventura da parte di Rita (leggete la pagina di diario per scoprire cosa ha combinato).

Sono andato un po’ a memoria sulla disposizione di vie ed edifici della città per immaginarmi questa vista a volo d’uccello! Volevo che si vedesse la gigantesca spiaggia della Concha, che è larga come tutta la città.

La sera, dopo aver caricato la macchina con le cianfrusagli che Saul ci ha chiesto di riportare in Italia, ci siamo abbuffati di pizza.

Devo dire che sia con la pizza, ma soprattutto con i gelati, siamo rimasti estremamente soddisfatti. Abbiamo provato due gelaterie diverse che ci erano state consigliate: le dosi erano enormi, i gusti vari e molto buoni, e i coni fatti di cialde croccantissime.

Giorno 9 – Rientro in Italia

Il rientro dal nostro viaggio nei Paesi Baschi era partito benissimo, zero traffico in Francia, al contrario dell’andata in cui ci eravamo imbottigliati verso Montpellier.

Tappa all’area di Sosta di Nimes dove hanno trasportato un edificio che ricorda un tempio, ma che in realtà è la facciata del vecchio teatro della città, costruito nell’800.

La sorpresa è arrivata in Italia, quando al casello di Oulx ci viene impedito di entrare in autostrada, che viene temporaneamente chiusa per il cambio della guardia dei militari in Val di Susa.

Alla riapertura veniamo scortati dalla polizia a velocità lumaca e perdiamo tutto il vantaggio guadagnato in Francia. Poco male, in totale ci mettiamo solo 14 ore per il viaggio di rientro, rispetto alle 15 dell’andata!

Tenere un diario di viaggio

Come scrivevo nell’introduzione, questo è il secondo diario di viaggio che realizziamo. È un modo affascinante di creare un ricordo di una vacanza, e ci riporta un po’ ai diari degli esploratori dei secoli scorsi.

Personalmente mi permette di fissare meglio nella mente i posti che visito perchè disegnare permette di osservare molto meglio tutti i dettagli di quello che si ha davanti, cosa che con una foto, specie se scattata al volo, non succede.

Se anche voi volete disegnare le vostre vacanze, trovate qualche dritta e il materiale necessario in questo post.

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Avete domande sul viaggio nei Paesi Baschi? Volete saperne di più su come abbiamo realizzato il diario? Chiedete pure nei commenti!

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