Lo scorso fine settimana ho dipinto un torrente in due sessioni. Il primo dipinto non è riuscito come volevo, con il secondo è andata meglio.
Ho realizzato un altro studio di un’opera di Joaquín Sorolla.
Questa volta l’opera che ho studiato è Paseo a orillas del mar, realizzata nel 1909. I soggetti sono la moglie Clotilde e la figlia maria che passeggiano in riva al mare.
Ieri sera ho realizzato uno studio di un’opera di Joaquín Sorolla, il famoso artista spagnolo vissuto tra il 1863 e il 1923.
L’opera che ho studiato è Baño en la playa, realizzata nel 1908. Raffigura una donna o una ragazza con un bambino sulla battigia mentre arriva un’onda.
Ho dipinto questa fabbrica in una giornata nuvolosa. Ero alla ricerca di una composizione interessante senza che il soggetto fosse necessariamente piacevole da vedere. Ho realizzato un paio di studi in bianco e nero a cui ho fatto riferimento mentre dipingevo, si vedono in basso nella foto.
Lo scorso weekend ho esplorato i colli piacentini disegnando e dipingendo. Sono stato nella zona di Castell’Arquato, un borgo dell’Emilia che mantiene ancora intatto il centro storico di architettura medioevale.
Come da tradizione, anche quest’anno io e Eva abbiamo realizzato il diario di viaggio delle nostre vacanze. Questa volta era il viaggio di nozze (!) e la meta sono state le isole Azzorre.
I precedenti diari di Giappone, Sudafrica, Corsica, Paesi Baschi e Paesi Baltici, li trovate in questa pagina.
In questo articolo potrete vedere i disegni di tutte le pagine del diario e seguire tappa per tappa il nostro viaggio alle Azzorre. Magari vi può servire come spunto per un vostro futuro viaggio.
Come sempre i disegni sono miei e il testo è di Eva. In fondo all’articolo c’è anche un video ad alta risoluzione in cui sfoglio il diario pagina per pagina, per avere un’idea di com’è il risultato finito, dato che le immagini non rendono giustizia. Buona lettura!
A gennaio ho fatto questo disegno per gli inviti al mio matrimonio, che è stato sabato scorso. Finalmente lo posso pubblicare!
In primavera il giardino è pieno di merli. Mi ha sempre attratto il loro colore nero molto pieno, in contrasto con il giallo del becco. Il loro colore così scuro e privo di dettagli evidenzia molto la loro sagoma, che si nota chiaramente mentre saltellano sul prato alla ricerca di insetti e vermi da mangiare.
Da qualche giorno ho scaricato l’app BirdNET, sviluppata dall’Università Cornell (dove l’ho già sentita?), che permette di registrare identificare gli uccelli registrando i loro versi.
Ho iniziato a fare attenzione al loro verso una volta che ho imparato a riconoscerlo e mi rendo ancora più conto di quanto i merli siano numerosi e presenti durante tutto il giorno. Hanno un canto molto musicale, spesso riesco a seguire il suono fino a trovarli sui tetti o sulle antenne TV di casa mia e dei vicini.
Ne ho disegnato uno ad aquerello, partendo da una foto che ho trovato su eBird.
Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio ho passato qualche giorno a Capraia. È una piccola isola dell’arcipelago toscano con una sola strada asfaltata che collega il porto al paese e una rete di sentieri che permettono di esplorarla a fondo.
Ho portato con me l’attrezzatura per dipingere all’aria aperta e studiare soggetti marini, rocce e acqua. Ma non è andato tutto liscio.
Oggi ho dedicato un paio d’ore allo studio di Land of the Golden Fleece, un dipinto del 1926 del pittore australiano Arthur Streeton.
L’aspetto che mi colpisce di più dei dipinti di Streeton è la luce, che appare sempre molto forte. I suoi dipinti del paesaggio australiano non spingono mai troppo sui toni delle ombre, che rimangono dei mezzitoni, anche se piuttosto scuri.