Mentre montavo il video della prova delle gouache, mi sono reso conto di un interessante fenomeno che stava accadendo sul mio schermo, e che ho verificato con il vettorscopio, strumento utile a visualizzare cos’è il colore.
Cos’è il colore?
colóre s. m. [lat. color –ōris]. – 1.a. Termine indicante, in fisica, sia la sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa qualità e composizione (c. soggettivo), sia la luce stessa, monocromatica o policromatica (rispettivam. c. oggettivo semplice e c. oggettivo composto), costituita cioè da una sola o da più radiazioni elettromagnetiche di determinate lunghezze d’onda.
Vocabolario Treccani
Quindi il colore è la percezione (che esiste solo nel nostro cervello) di una serie di radiazioni elettromagnetiche di diverse lunghezze d’onda.
C’è uno strumento per visualizzare le lunghezze d’onda del colore, il vettorscopio (sto semplificando, per una spiegazione più scientificamente corretta vi lascio un video in fondo all’articolo).
Il vettorscopio
Per chi mi conosce, o ha letto la pagina Chi sono, saprà che lavoro nel mercato degli effetti visivi per la pubblicità, quindi mi occupo di video.
Uno strumento con cui abbiamo a che fare tutti i giorni a lavoro è il vettorscopio.
Il vettorscopio serve a misurare la crominanza di un segnale video, in parole povere indica quali colori sono presenti in un’immagine e quanto sono saturi.
I vari quadrati all’interno del cerchio sono i punti dove si posizionano le lunghezze d’onda dei colori principali. Partendo dal quadrante in alto a destra e procedendo in senso orario sono:
- M (magenta)
- B (Blu)
- C (Ciano)
- G (Verde)
- Y (Giallo)
- R (Rosso)
Al centro c’è il bianco, ovvero la somma di tutti i colori (nel video, al contrario che in pittura, la sintesi dei colori è additiva, quindi mischiando tutti i colori si ottiene il bianco, invece che il nero).
Più un colore è saturo, quindi, più viene “sparato” dal centro del vettorscopio verso il quadrato dove si trova nella sua forma più pura.
A cosa serve un vettorscopio?
Lo scopo del vettorscopio è dare un’informazione oggettiva sui colori presenti in un’immagine, e quindi aiutare a bilanciare le tonalità in fase di correzione.
Ecco un esempio:
Questa è l’immagine originale uscita dalla fotocamera, senza nessuna modifica. Nel vettorscopio i colori sono tutti vicini al centro, perchè sono poco saturi.
Questa qui sotto, invece, è la stessa immagine dopo la correzione colore. Nel vettorscopio i colori, molto più saturi, si sono spostati verso la parte esterna del cerchio.
Dato che i tubetti di questo set di gouache corrispondono a colori primari ben precisi, e nel mio video volevo essere discretamente accurato, ho fatto in modo che i colori delle etichette fossero il più possibile vicini alla realtà.
Ho quindi modificato i parametri nel software di correzione colore per fare in modo che il giallo fosse precisamente giallo, così come il rosso e il ciano.
Anche senza vedere la foto, solo osservando il vettorscopio si capisce subito quali tubetti di colore ho acquistato!
Mescolare i colori su carta e vederli muoversi al vettorscopio
Mentre analizzavo il video, mi sono accorto che il vettorscopio, inizialmente occupato dai 3 colori primari dei tubetti, si modificava man mano che mischiavo i colori.
Vi lascio il video, poi un paio di miei commenti (è un loop di 5 secondi ripetuto più volte per comodità di visione):
Ho osservato due cose:
I colori secondari collegano i primari
Mischiando il giallo con il rosso, ad esempio, il vettorscopio mostrava un “ponte” arancione che collegava i due colori.
Stesso discorso con il verde, che andava a collegare giallo e blu, e con il viola che collegava blu e rosso.
Bisogna ricordare che quello che mostra il vettorscopio è un segnale dato da un’onda elettromagnetica (come la luce, e quindi i colori), quindi i “ponti” sono semplicemente nuovi segmenti dello spettro visibile dall’occhio umano che si creano quando si mescolano i colori.
In pratica stavo ricreando in digitale il cerchio dei colori che tutti conosciamo.
I colori, asciugandosi, si desaturano
Man mano che il colore asciugava, i colori sul vettorscopio si ritraevano verso il centro, mostrando quindi desaturazione.
Si sa che sia acquerelli che gouache perdono brillantezza e saturazione asciugandosi, ma vedendolo con uno strumento apposito risulta ancora più evidente.
Scorrete l’immagine qui sotto per vedere il vettorscopio prima e dopo aver mischiato i colori.
Cos’è il colore, spiegato da uno bravo
Per concludere, e per darvi qualche informazione molto più tecnica e precisa di quello che posso scrivere io, vi lascio con un video fatto benissimo di Captain Disillusion (in inglese), che oltre a essere bravo a spiegare cos’è il colore, fa anche ridere.
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