Nella terza lezione del corso che sto seguendo per imparare a dipingere paesaggi vengono finalmente introdotti i colori.
(Link ai risultati della prima lezione e alla seconda lezione)
Dopo due settimane di studi in bianco e nero, in questa terza settimana ho iniziato a utilizzare una palette limitata di colori.
I vantaggi di dipingere con una palette limitata
Utilizzare pochi colori ha il vantaggio di eliminare l’indecisione e di velocizzare il tempo di esecuzione di qualsiasi dipinto.
Una delle palette limitate più famose è quella di Anders Zorn, che è composta da due soli colori, più bianco e nero.
La palette che ho utilizzato io è composta dalle tonalità poco sature dei colori primari, più un verde desaturato e un marrone, che serve principalmente per scurire.
I colori che ho utilizzato in tutti i dipinti che vedrete in questa pagina sono tutti colori ad acquerello con l’aggiunta di un tubetto di gouache bianca per dare opacità:
- Giallo Ocra (Yellow Ochre)
- Rosso Venezia (Venetian Red)
- Oltremare Francese (French Ultramarine)
- Verde Vescica (Sap Green)
- Seppia (Sepia)
Con questa limitatissima palette si può dipingere qualsiasi tipo di paesaggio.
Il processo di pittura con così pochi colori è molto semplice: si comincia con il valutare la luminosità delle varie parti della scena (come imparato nelle precedenti due lezioni) e poi si procede con una semplice domanda:
È un colore caldo o un colore freddo?
Con questa domanda si valuta la qualità della luce che colpisce le varie zone della scena.
Nell’immagine qui sotto il ragionamento è molto evidente nella sua semplicità. La luce che colpisce la parte destra dei sassi è calda, e l’ho quindi dipinta utilizzando il giallo ocra e una punta di rosso venezia.
Anche l’ombra sullo sfondo, che era composta dagli alberi spogli del bosco, era un’ombra calda perchè consisteva nella massa bruno-rossiccia dei tronchi. Ho quindi utilizzato il seppia e il giallo ocra.
Le ombre proiettate dai sassi sulla neve, invece, erano molto fredde, e ho quindi utilizzato l’oltremare francese per dipingerle.
Le parti in ombra dei sassi erano calde come colore locale, e le ho quindi dipinte come tali, aggiungendo però un velo di colore freddo per rappresentare la luce fredda riflessa dalla neve sulla parte in ombra.
Per quest’altra immagine, invece, lo scopo dell’esercizio era far risaltare i colori sfruttando l’accostamento dei complementari.
Dato che i colori della palette sono molto poco saturi, una delle tecniche per aumentare la saturazione percepita era circondare ogni colore con i suoi complementari per aumentarne il contrasto.
Ad esempio il giallo delle nuvole del cielo risulta così giallo perchè circondato dal blu.
Anche la roccia rossa risulta più rossa di quanto lo fosse il pigmento perchè circondata dal verde, che beneficia anch’esso del rosso circostante per aumentare la propria vividezza.
In questo dipinto di un tetto che vedo dalla finestra di casa mia ho lavorato molto sullo studio della tonalità delle ombre: ad esempio la parte in ombra del comignolo è principalmente fredda, perchè risente del riflesso della neve, mentre la parte di tetto in ombra sulla destra del comignolo riceveva meno luce riflessa risultando quindi più calda, grazie al colore locale delle tegole.
In questo piccolo sketch, dipinto durante una passeggiata in campagna, ho voluto studiare la prospettiva aerea (gli oggetti lontani risultano meno contrastati di quelli vicini perchè filtrati dall’aria che ci separa), e il contrasto tra il giallo dei campi e i toni freddi della neve e degli edifici metallici.
Gli ultimi due soggetti di questa settimana di corso li ho dipinti a partire da due immagini di riferimento fornite dal corso stesso.
Per cominciare, ho realizzato due piccoli studi in cui mi sono limitato a utilizzare solo 20 pennellate ciascuno.
L’obiettivo è quello di semplificare, cercando di riprodurre l’essenza della scena con un numero limitatissimo di pennellate. Si tratta di un esercizio molto utile perchè insegna a ragionare sul contributo di ogni singola pennellata nel dipinto finale.
Ho proseguito dipingendo le versioni più elaborate dei due soggetti.
Nel primo soggetto l’obiettivo è stato quello di concentrarsi sugli effetti di luce e di ombre e il contrasto tra i colori caldi degli alberi e degli oggetti e quelli freddi della neve e del cielo.
Con il secondo soggetto, molto più complicato, l’esercizio è stato quello di avvicinarsi ai colori originali e di utilizzare i colori complementari per enfatizzare la saturazione.
La parte bassa dell’immagine, tutta in ombra, è composta da toni freddi e poco contrastati, anche sui verdi. La parte in alto, invece, fatta di colline rocciose colpite da sinistra dalla luce del sole, è principalmente composta da colori caldi e luci molto contrastate.
Risultato degli esercizi
L’introduzione del colore è stata una ventata d’aria fresca, e l’uso di una palette limitata semplifica di molto le scelte da fare rendendo il processo di pittura molto piacevole.
Sono piuttosto soddisfatto dei risultati, ma soprattutto soddisfatto dalla sicurezza e dal controllo che sto sviluppando durante il processo di pittura.
La prossima lezione che seguirò sarà sulla composizione, e ve ne parlerò in un prossimo articolo.
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