Qui trovi tutti gli articoli di questa serie sul disegnare ritratti.
Inizia la quarta settimana del corso “Drawing Portraits in Charcoal” di Nathan Fowkes su Schoolism.
La quarta lezione è abbastanza scarna. I concetti principali erano stati spiegati nella terza lezione e non c’è una dimostrazione, che ci sarà invece nella quinta lezione. I concetti spiegati in questa quarta settimana sono più che altro accorgimenti e suggerimenti su come evitare gli errori più comuni, specialmente per quanto riguarda la percezione delle tonalità di luce.
I suggerimenti sono molto utili ed ha senso spiegarli a questo punto del percorso, dopo essersi cimentati con i primi ritratti ombreggiati ed essere inciampati negli inevitabili errori.
Compito della quarta settimana
Il compito della quarta settimana è l’esatto opposto della terza settimana: disegnare un ritratto con le luci completamente bianche, e con le ombre non colpite da luce diretta ombreggiate correttamente con ombre e mezzitoni, comprese le luci riflesse.
Anche in questo caso bisognerà creare un’illuminazione con un singolo punto luce, evitando ogni tipo di luce ambientale, assicurandosi che la maggior parte del volto sia in ombra.
È richiesto come minimo un disegno completo.
Appunti della quarta lezione
La lezione inizia citando un video di Richard Schmid, un artista contemporaneo scomparso nel 2021. Il video è The Captain’s Portrait e si tratta della registrazione di una lezione di ritratto che Schmid tenne davanti a 300 persone e a cui Fowkes partecipò. Un argomento centrale di quella lezione era di strizzare continuamente gli occhi (in italiano purtroppo non abbiamo un verbo efficace come in inglese: to squint) per raggruppare le masse tonali senza distrarsi con i dettagli. Strizzare gli occhi e quindi impostare un dipinto con grandi, semplici e ben studiati rapporti di luce e ombra è essenziale per ottenere un buon risultato.
Questo concetto non è nulla di nuovo, ma è molto importante ripeterlo perchè succede a tutti di dimenticarsi di farlo, o di farlo troppo poco spesso.
Di seguito trascrivo gli appunti che ho preso a mano mentre guardavo la lezione. Non sono assolutamente esaustivi, ma sono un promemoria per le parti che ritengo più importanti.
- Strizzare gli occhi per semplificare e connettersi con il proprio pubblico
- Tutti i dettagli sono subordinati alla struttura tonale
- Non focalizzarsi troppo sul metodo Reilly, ma trovare qualsiasi metodo che abbia senso per noi e che ci renda in grado di capire come rendere la tridimensionalità di un volto
- A volte serve esagerare alcuni tratti per rendere più chiare le forme, basandosi sulla conoscenza delle forme più che sull’osservazione del reale
- Disegna come se dovessi dare il tuo disegno a uno scultore e lui fosse in grado di creare una scultura senza utilizzare altri riferimenti oltre al tuo disegno
- Quando si lavora su una zona specifica, ricordarsi di confrontarla con l’intera immagine per evitare di contrastare localmente in modo non coerente rispetto alle forme più grandi. Strizzare gli occhi e confrontare.
Dopo i discreti risultati della scorsa settimana sono curioso di scoprire come riuscirò a lavorare con le ombre.
Non mi resta che continuare ad esercitarmi e a tenervi aggiornati.
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