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Imparo a disegnare ritratti – Giorno 21 – Lezione 3 – Capire luce e forma

Qui trovi tutti gli articoli di questa serie sul disegnare ritratti.

Inizia la terza settimana del corso “Drawing Portraits in Charcoal” di Nathan Fowkes su Schoolism.

La terza lezione è più piuttosto corposa. Nella prima mezz’ora vengono presentati concetti generali su come organizzare luci e ombre quando si disegna un ritratto, poi viene spiegato il compito della settimana e l’ultima mezz’ora consiste in una dimostrazione di come ombreggiare un volto, con un procedimento che è facile da capire, ma che temo sarà complicatissimo da applicare.

Compito della terza settimana

Il compito della terza settimana è di disegnare un ritratto con le ombre completamente nere, e con le zone colpite da luce diretta ombreggiate correttamente con luci e mezzitoni.

Dovrò creare una situazione in cui l’unica illuminazione è un unico punto luce che definisca in modo netto le zone in ombra e quelle illuminate. Per fare questo basterà una semplice lampada da scrivania.

Dopo aver disegnato la struttura del volto come nelle due settimane precedenti, dovrò decidere chiaramente quali sono le zone colpite da luce diretta e quali no, senza prendere in cosniderazione luci riflesse o luci ambientali nelle zone di ombra. APplicherò un tono nero piatto su tutte le zone d’ombra, ottenendo un disegno con due sole tonalità: bianco e nero.

Dopodichè inizierò a sfumare i neri portando i mezzitoni nelle zone illuminate dalla luce diretta.

Per questo compito sono richieste almeno due ore. È richiesto come minimo un disegno completo.

Appunti della terza lezione

Di seguito trascrivo gli appunti che ho preso a mano mentre guardavo la lezione. Non sono assolutamente esaustivi, ma sono un promemoria per le parti che ritengo più importanti.

  • Ciò che è illuminato non può essere scuro come qualsiasi parte di ciò che è in ombra
  • Ciò che è in ombra non può essere chiaro come qualsiasi parte che è illuminata
  • Luci e ombre devono essere assolutamente organizzate con semplicità
  • Decidere se si sta lavorande nelle ombre o nelle luci. Se serve tanta informazione nelle ombre perchè il volto è in ombra bisogna limitare la gamma delle luci per avere più tonalità con cui lavorare le ombre. Vale l’esatto opposto se ci si vuole concentrare sulle zone di luce. In pratica è come in una foto, in cui se espongo per le ombre brucio le luci e se espongo per le luci brucio le ombre, che diventano una macchia scura senza dettagli. Vedere i ritratti di Susan Lyon.
  • I nomi delle luci e delle ombre su un oggetto sono:
    • Alte luci (highlights), mezzitoni (halftones), terminatore (terminator), ombra propria (core shadow), luce riflessa (reflected light), ombra di occlusione (occlusion shadow), ombra portata (cast shadow), luce atmosferica o di riempimento (fill light)
  • I bordi netti, in una situazione di luce diretta, si hanno normalmente sulle ombre portate
  • In generale devo considerare il volto come un uovo, e ombreggiarlo di conseguenza. Molte parti del volto (testa, mento, occhi…) sono da considerarsi come sfere
  • Non pensare alle singole parti del volto con il loro nome, ma alle masse e ai piani in luce e in ombra
  • Forme convesse e forme concave hanno alte luci sulle loro creste. Per dare l’idea di una forma che si “avvolge”, come l’alternanza delle varie parti del volto che si susseguono, devo alternare alte luci e mezzitoni, secondo lo schema: alta luce – mezzotono – alta luce – mezzotono

Sono impaziente di iniziare questo esercizio, per vedere quanto riuscirò a rendere riconoscibile un ritratto utilizzando l’ombreggiatura. Penso che all’inizio l’esperienza sarà molto frustrante, specialmente perchè non ho alcuna manualità con il carboncino. Non mi resta che continuare ad esercitarmi e a tenervi aggiornati.

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