Questa mattina ho passato una rilassante mezz’ora a dipingere ad acquerello, su un grosso foglio, i ranuncoli che ho acquistato qualche giorno fa.
Ieri sono uscito a dipingere. Avevo intenzione di ritrarre una cappella in stile gotico vicino a dove abito e ho approfittato della bella giornata per stare all’aperto. L’idea era di lavorare con una tecnica ad acquerello molto diretta e veloce.
Una volta sul posto mi sono subito reso conto di alcune difficoltà che avrei avuto a causa sia delle condizioni ambientali che delle mie scelte.
Una delle cose che mi attrae della pittura è l’idea di passare del tempo all’aria aperta a spalmare una sostanza cremosa su un foglio di carta. Se chiedessi a un po’ di persone di immaginarsi un pittore nell’atto di dipingere, credo che la maggior parte penserebbe a un pittore che dipinge en plein air.
Questo modo di dipingere è probabilmente sempre esistito, ma è diventato comune nel corso dell’800, quando i colori furono messi in commercio in tubetti e diventò molto facile trasportare fuori dallo studio l’attrezzatura per dipingere. Tra le correnti artistiche che hanno reso famosa la pittura en plein air c’è l’impressionismo, che nacque in quegli anni e i cui esponenti avevano tra i loro obiettivi lo studio della luce e del colore.
Dipingo raramente in digitale, preferisco farlo con le tecniche tradizionali, ma ho scoperto che nei momenti in cui è difficile dipingere con acquerelli e gouache la pittura digitale è un ottimo strumento per mantenermi in esercizio.
Questa mattina ho passato un’ora lungo il torrente a dipingere, prima di andare a pranzo. Dato che avevo poco tempo, ho deciso di dedicarmi allo studio di come dipingere l’acqua con le gouache.
Questo fine settimana ho dipinto e disegnato molto, sperimentando con la pittura a gouache, con l’animazione tradizionale e con la pittura digitale.
Lo scorso fine settimana tornando da una gita in montagna ho scattato una foto lungo la SS36, nel tratto che da Lecco porta a Milano.
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Come funziona?
Se c’è una cosa che detesto è rifare la stessa cosa due volte. Eppure capita che un dipinto o un disegno sia venuto talmente male che ogni tentativo di recupero è inutile, e occorre rifarlo da zero.
Per questo dipinto con le gouache ho iniziato con due piccoli studi di tonalità a pennarello, per impostare le forme e la composizione. Invece di proseguire con un piccolo studio preliminare a colori mi sono messo a dipingere subito sul formato finale di 25x17cm.
L’1 gennaio sono andato a vedere Il Ragazzo e l’Airone, l’ultimo film di Miyazaki Hayao. L’avevo già visto a Tokyo ad agosto, ma per via della lingua avevo capito pochissimo della storia.
Nei mesi tra agosto e gennaio mi sono tenuto lontano da qualsiasi informazione che riguardasse il film, per non rovinarmi la sorpresa di rivederlo in italiano dando finalmente una risposta a tutte le domande che mi ero fatto durante la prima visione in versione originale.
ATTENZIONE! L’articolo presenta inevitabilmente spoiler sulla trama del film e sulle sue ambientazioni.