Imparo a disegnare ritratti – Giorno 28 – Non so più chi sono

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Ho riguardato il disegno di ieri, e no, non sono più soddisfatto come lo ero ieri.

Non sono stato abbastanza attento a prendere le misure e il risultato finale era troppo lontano dal mio vero aspetto. Almeno credo. Perchè mi sto accorgendo che più mi guardo allo specchio e più mi disegno, meno capisco quali sono i tratti che mi rendono me stesso.

Ad ogni modo oggi ho rifatto il ritratto di ieri, stando più attento alle proporzioni. Ieri sembravo proprio un tizio che aveva messo la faccia sul bocchettone dell’aspirapolvere.

Ecco il nuovo disegno:

E il primo passaggio della stesura delle ombre: tutto regolare.

Man mano che definivo le forme con luci e mezzitoni mi sembrava che il ritratto mi assomigliasse, ma sono arrivato ad un punto in cui la persona che mi guardava dal foglio non ero più io. A tratti mi sembrava una mia versione alternativa di me, o un mio sosia. Ero io ma non ero esattamente io. A tratti mi sembrava uno sconosciuto.

Questa fase percettiva mi ha colpito molto. A livello artistico la sfida è stata capire quali fossero i dettagli del disegno che deviavano dalla mia figura. Quindi mi sono osservato meglio e pian piano ho modificato la forma dell’occhio, ho rimpicciolito alcune parti del naso e allargato altre, ho modellato con molta pazienza le forme della guancia e dello zigomo.

Alla fine sono arrivato a questo, e più lo guardo più mi dico: sono io.

Chissà cosa ne penserò domani.

Detto questo, direi che per la terza settimana di corso il mio lavoro è finito, il compito è fatto e mi sentirei abbastanza tranquillo a consegnarlo così com’è. Peccato non poter avere un giudizio e dovermi affidare solo al mio.

Presto passerò alla lezione della quarta settimana.

Ci aggiorniamo nei prossimi giorni.

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