Da qualche tempo ho in testa i dipinti di Chauncey Foster Ryder, un pittore postimpressionista americano di fine ottocento/inizio novecento.
Il suo stile è vivace e spontaneo, mi attrae l’uso che fa delle macchie di colore che mette una accanto all’altra in modo da tenere l’occhio dello spettatore sempre in movimento.
Apprezzo quando i contorni e le forme non sono del tutto definiti. In questo modo chi guarda diventa parte attiva del dipinto, e il cervello è stimolato dall’azione di riempire gli spazi che l’artista ha deciso di lasciare vuoti o ambigui.
Ho studiato due suoi dipinti, il primo è Gateway to North Carolina:
Il secondo è Mountain Pasture:
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