Blog di Urban Sketching e Disegno

Correggere e rifare un dipinto fallito

Se c’è una cosa che detesto è rifare la stessa cosa due volte. Eppure capita che un dipinto o un disegno sia venuto talmente male che ogni tentativo di recupero è inutile, e occorre rifarlo da zero.

Per questo dipinto con le gouache ho iniziato con due piccoli studi di tonalità a pennarello, per impostare le forme e la composizione. Invece di proseguire con un piccolo studio preliminare a colori mi sono messo a dipingere subito sul formato finale di 25x17cm.

Questa è la foto di partenza, fatta durante un’escursione lo scorso autunno.

Ho avuto immediatamente difficoltà con le grandi campiture di colore. Ho sbagliato la tonalià del cielo e la timida nuvola che ho aggiunto non dava alcuna dinamicità alla scena.

Il problema più grosso erano le montagne. I versanti coperte da alberi, ma volevo evitare di dipingerli uno ad uno. Ho tentato di lavorare a macchie di colori, identificando un verde/giallo di base su cui applicare altre pennellate per creare volume e rotondità del versante della montagna, ma non ho fatto altro che aggiungere strati su strati ottenendo solo uno strato di colore piatto. Ho avuto anche grandi difficoltà a definire la temperatura colore delle ombre sul prato. Dopo qualche tentativo ho quindi lasciato perdere, decidendo di abbandonare il dipinto.

Il giorno dopo sono tornato e ho aggiunto gli alberi sulla sinistra, con poca convinzione. Dentro di me sapevo che il dipinto era irrecuperabile, ma non riuscivo a scendere a patti con l’idea di doverlo rifare.

Il soggetto aveva perso interesse e l’ispirazione iniziale se n’era andata.

Ecco il risultato:

Dopo qualche giorno ho deciso di riaffrontare la scena, dipingendo una nuova versione analizzando i difetti dela prima.

Innanzitutto, ho deciso di schiarire e scaldare gli elementi di sfondo, per staccare il cielo e le montagne dal prato, dalla casa e dagli alberi in primo piano.

Ho dipinto la nuvola con una forma più interessante e con le ombre più definite. Il cielo è meno piatto e ha un gradiente che parte dal violetto fino all’azzurro.

La montagna in lontananza è meno contrastata e sembra più distante rispetto alla prima versione, ma le modifiche più importanto sono sulla montagna più grande. Ho dato più varietà ai colori di base, ragionando sulla forma della montagna. La parte più calda e chiara del versante alberato è quella più in alto, man mano che si scende verso la casa i verdi si fanno più freddi e scuri, fino ad arrivare alle ombre blu/viola che staccano il tetto della casa dagli alberi della montagna. Mi sono sofrzato di rimanere il più astratto possibile con le forme delle pennellate cercando di dare l’idea degli alberi sul versante della montagna senza disegnarne i dettagli. È stata la parte più difficile da concepire perchè la zona occupa circa la metà del dipinto. Se avessi messo troppi dettagli avrebbe oscurato l’importanza della casa con il prato davanti, se ne avessi messi troppo pochi avrei avuto l’effetto sgradevole del primo tentativo.

Per quanto riguarda gli elementi in primo piano ho semplificato le forme dell’albero illuminato sulla sinistra, ragionando sempre sui volumi e sulla direzione del sole, la cui luce arriva da sinistra. Quindi la chioma è chiara e calda a sinistra e si raffredda e scurisce in basso a destra. L’abete scuro ha una forma più decisa e riprende i colori freddi delle parti in ombra. Le stesse tonalità scure sono nelle parti in ombra della lunga siepe sulla sinistra, mentre la zona ombreggiata del prato è di un verde molto freddo, ma più chiaro rispetto alla prima versione. La parte illuminata del prato è più calda e luminosa. Il risultato del secondo tentativo è stato questo:

Ecco le due versioni a confronto, che ne pensate delle modifiche?

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