Sono stato per la seconda volta alla meravigliosa Pinacoteca Divisionismo di Tortona. Ci ero stato la settimana precedente con amici, che sono rimasti entusiasti dalla visita, ma sono voluto tornare per dedicarmi allo studio di alcune opere con tutta la calma necessaria.
La Pinacoteca è aperta tutti i sabati e le domeniche dalle 15 alle 19. L’ingresso è gratuito, il che può sembrare incredibile quando si inizia a vagare per le sue stanze. L’allestimento è curatissimo, è disponibile l’audioguida gratuita, e le opere sono 145, tra cui quelle di Pellizza, Segantini, Longoni.
Sono stato nelle sale per tutta la durata dell’apertura, 4 ore in tutto. Nella prima ora ho fatto un giro per rivedere le opere e scegliere quali studiare, poi ho preso uno sgabello e ne ho studiate quattro.
Il primo studio è stato “Ova”, di Emilio Longoni, una splendida natura morta di un piatto di uova che mi ha ricordato i dipinti che facevo lo scorso novembre nella cucina di casa. Ho studiato a matita composizione e tonalità, poi con le matite colorate mi sono concentrato sui colori di una delle uova.
Per praticità ho preferito lasciare a casa gli acquerelli. Studiare con le matite colorate è più complesso perché non le padroneggio bene come acquerelli o gouache, ma sono comunque un valido strumento per prendere appunti di colore.
Il secondo studio è stato “Marina a Mentone”, di Carlo Prada. Un magnifico paesaggio marino che tramite pennellate di colori puri giustapposti crea una sensazione di matericità dell’atmosfera. I colori vibrano, l’occhio riconosce perfettamente le forme, ma c’è una costante sensazione di movimento dell’aria. Ho individuato i colori utilizzati nelle rocce e li ho semplificati con cinque matite colorate.
Il terzo studio è stato “Mattino”, di Camillo Innocenti. Una giovane donna si prepara a rilassarsi dopo essere tornata a casa all’alba dopo una festa durata tutta notte. La ragazza ha un’espressione stanca, ma allegra e soddisfatta che purtroppo non sono riuscito a ricreare con il disegno perché nel dipinto l’impressione è resa dall’uso magistrale di luci e ombre che sagomano il volto. Tutto il dipinto è sui toni del verde e del ciano, che sono i colori del vestito della ragazza e che si riflettono nelle ombre del volto, mentre il rosso del fiore sul petto è richiamato dal colore delle labbra.
L’ultimo studio è stato “Padule di Arnino – Massaciuccoli”, di Guglielmo Amedeo Lori. Un paesaggio al tramonto (o all’alba?) di cui ho studiato la resa delle montagne, anche in questo caso con la grande difficoltà data dalle matite colorate.
Sono state quattro ore intense ma molto soddisfacenti. la possibilità di studiare un dipinto vedendolo dal vivo è preziosa e molto diversa dal farlo a casa da una foto, anche se in alta definizione. Il confronto prolungato con l’opera, con le sue dimensioni e con la matericità delle pennellate è un’esperienza che come poche aiuta a migliorare la propria tecnica pittorica.
Dedicateci una visita, non rimarrete delusi.
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