Con l’arrivo di marzo mi sono finalmente deciso di riparare il pedale della mia bicicletta, e ne ho approfittato per godermi la campagna in compagnia di sketchbook e acquerelli.
La campagna lombarda della Lomellina non offre chissà quali panorami: Si tratta di un territorio completamente dedicato all’agricoltura, completamente pianeggiante, con nessun bosco degno di questo nome, se non a ridosso del fiume Ticino.
Un occhio abituato a scovare scorci interessanti, però, qualcosa da disegnare lo trova sempre.
Direct Watercolor in campagna
Durante la prima gita mi sono accampato lungo la sorgiva, un fosso dall’acqua particolarmente limpida, che stando ai dati della regione Lombardia si tratta effettivamente di acqua di sorgente.
È stata meta di bagni estivi durante l’adolescenza, e continua ad esserlo per le nuove generazioni.
Ho deciso di fare qualche studio ad acquerello diretto, senza aiutarmi con una traccia a matita.
Nello sketch ho appuntato i colori che ho utilizzato.
Oltre alla sorgiva ho ritratto anche due cascine, una delle quali ritornerà in uno sketch che trovate in fondo al post.
Nella seconda pagina dello sketchbook ho ritratto un paese che si vedeva in lontananza, un po’ più in alto di dove mi trovavo.
Pur essendo in pianura, alcuni paesi si trovano sul bordo della valle del Ticino, e quindi svettano tra gli alberi mentre si cammina per le strade di campagna poco più in basso.
Cieli e nuvole ad acquerello
Il weekend successivo ho iniziato a studiare i cieli e le formazioni di nuvole. Ho iniziato con uno sketch veloce, a penna ed acquerello.
Poi sono passato dallo sketchbook ai fogli singoli, perchè volevo creare dei paesaggi ad acquerello che se mi avessero soddisfatto sarebbe stato possibile appendere.
Ho iniziato con uno studio a matita, per definire composizione e valori tonali.
Lo studio a matita è importantissimo quando si sta per iniziare un lavoro impegnativo, perchè dà la possibilità di studiare molto velocemente la scena prevedendo le difficoltà che si potrebbero incontrare.
In questo modo quando si passerà all’acquerello si potrà pensare liberamente al colore, avendo già definito a matita i valori tonali da utilizzare.
Qundi, finito lo studio a matita, sono passato allo sketch su un formato più grande. Ognuno dei due acquerelli che vedete qui sotto misura 26×18 cm.
Il primo ritrae un casolare abbandonato sul bordo di un campo.
Ho lasciato che il colore si mescolasse per conto suo sul cielo e sugli alberi di sfondo, lasciando molto più chiari, per evidenziarli, il casolare e gli alberi in secondo piano.
I solchi del campo in primo piano sono stati un ottimo strumento per dare un’idea della prospettiva.
Per l’ultimo sketch ho deciso di esagerare la composizione, lavorando in verticale e lasciando protagonisti il cielo e le nuvole.
La piccola cascina sullo sfondo (la stessa che avevo ritratto nel primo sketch di questo post) e gli alberi che la circondano occupano solo 1/6 del foglio, dando un senso di imponenza al cielo striato dalle nuvole.
Mi dà l’impressione di una giornata serena che preannucia un temporale, dietro agli alberi a sinistra la tonalità chiara del cielo è interrotta da toni grigi, pronti ad invadere tutto lo spazio.
Ho passato due weekend piacevoli. L’urban sketching permette di rendere interessanti paesaggi monotoni che si conoscono da una vita e, anzi, è proprio il loro essere monotoni che spinge la creatività a cercare di valorizzarli.
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