Blog di Disegno, Pittura e Avventure en Plein Air

Come dipingere ad olio uno studio fatto con le gouache

Come dipingere ad olio partendo da uno studio fatto con le gouache durante una sessione en plein air? In questo articolo vi spiego il procedimento che ho utilizzato per il mio ultimo dipinto.

Partiamo dallo studio fatto con le gouache. Ad aprile sono uscito spesso a dipingere en plein air. In una di quelle uscite ho realizzato questo dipinto: un boschetto di alberi che nel tardo pomeriggio si rifletteva in una risaia allagata.

Ho anche pubblicato un video di quell’uscita con i consigli per dipingere en plein air:

A proposito, lo sapete che ho un canale YouTube in cui pubblico tutorial e le mie uscite di pittura en plein air? Potete iscrivervi qui.

Ho deciso quindi di ingrandire questo piccolo studio di 20×15 cm in un dipinto ad olio di 40×30 cm, un’area quattro volte più grande.

A cosa serve lo studio a gouache per realizzare il dipinto ad olio?

Lo studio, come suggerisce il nome, è un insieme di appunti presi in un tempo relativamente breve en plein air. Serve a studiare una composizione di base, ma soprattutto a prendere nota dei colori e della luce presente in quel momento. Tutte queste informazioni sono la base da cui poi ho realizzato il dipinto finale ad olio, con le dovute modifiche. Gli unici riferimenti che ho utilizzato sono stati lo studio a gouache e una foto degli alberi per farmi un’idea di come le chiome interagivano con il cielo.

Quali scelte ho fatto?

La prima scelta che ho fatto è stata quella di spostare le lancette in avanti di un paio d’ore. Nel senso che rispetto ai colori che ho catturato nello studio a gouache ho voluto scaldare l’immagine ad olio per dare l’idea di essere più vicini al tramonto rispetto all’orario di quando ero sul posto.

Quindi partendo dai miei colori di riferimento ho aggiunto più rossi nel cielo e più gialli nelle luci. Allo stesso tempo ho usato colori freddi nelle ombre. Di solito quando la luce ambientale è calda le ombre appaiono fredde e viceversa. Questo è il dipinto all’inizio, quando avevo appena steso il colore del cielo e abbozzato le tonalità degli alberi. Come potete vedere per aumentare il senso di calore ho dato una stesura molto magra di arancione come colore di fondo. Vedrete nella foto finale del dipinto che questo colore fa capolino in tutte le zone in cui gli altri colori non hanno coperto la tela, unificando la temperatura del colore su tutta la superficie ed evitando che si vedano punti in cui traspare il colore bianco (e quindi freddo) della tela.

Un’altra scelta che ho fatto quando sono passato a dipingere i dettagli è stata eliminare i tralicci dell’alta tensione che avevo dipinto nello studio (se tornate alla foto dello studio a gouache li vedete sullo sfondo). Infatti li avevo dipinti troppo grandi rispetto alla realtà, e vorrei tornare nello stesso luogo per scattare una foto e capire se è il caso di inserirli. Dato che sono dettagli è una scelta che posso fare anche più avanti. Eliminarli rende il dipinto più bucolico e classico, aggiungerli invece può rendere il dipinto meno banale e creare un contrasto con il resto della scena. Voi li aggiungereste? Sono tutte decisione che vanno prese quando si realizza un nuovo dipinto.

Dopo aver steso i colori del cielo e del suo riflesso nella risaia ho iniziato a definire meglio la composizione della scena. Ho aggiunto dettagli agli alberi, individuando il loro volume e quindi il gioco di luci ed ombre che rende chiara la direzione della luce, che viene da sinistra.

In questo dipinto la direzione della luce credo sia importante perché secondo me aiuta a dare l’idea di tramonto. Sappiamo che il sole tramonta ad ovest, ed incidentalmente ero rivolto verso nord quando dipingevo, quindi le mie coordinate erano “corrette”. La luce infatti viene da sinistra, e quindi da ovest. Se avessi invertito la posizione del sole forse l’inconscio mi avrebbe fatto pensare ad un’alba. È un’idea che va sperimentata, perché ovviamente se nella realtà fossi girato verso sud, la luce del tramonto sarebbe venuta dalla mia destra e quindi nel dipinto percepita come ad est. Il sole sorge ad est e quindi avrei pensato ad un’alba. Ma divago.

Tornando alla luce e alle decisioni: rispetto allo studio, in cui la massa d’alberi è un solo blocco, ho deciso di spezzare la forma inserendo una luce che filtra alla base degli alberi più a destra. In questo modo l’occhio ha una via di fuga e può chiedersi cosa c’è dietro quegli alberi. Inoltre quella tonalità richiama la luminosità delle facciate degli edifici, creando un contrappeso nella composizione.

Gli ultimi dettagli

A questo punto il grosso del dipinto era fatto. Le ultime cose da concludere erano aggiungere i due piccoli alberi accanto agli edifici (forse ne avrei potuti mettere 3) e rifinire i riflessi degli alberi e degli edifici nell’acqua.

I riflessi normalmente sono un po’ più scuri del soggetto originale. Oltre a dipingerli più scuri ho anche steso il colore con pennellate verticali per dare il senso di sfocatura dato dalle increspature dell’acqua.

Come tocco finale ho usato un piccolo pennello per applicare delicatamente il colore del cielo sopra ai riflessi scuri degli alberi, per enfatizzare l’illusione del riflesso.

Tutte queste informazioni e idee erano già presenti nello studio a gouache, tornate pure su a controllare! Ecco a cosa servono questi appunti visivi. Come ultima aggiunta, un piccolo trucchetto quando si dipinge l’acqua, specialmente quella poco mossa: una sottile linea del colore del cielo nel punto dove l’acqua tocca la riva. Per applicarla in modo così sottile ho utilizzato la lama della spatola da pittore, appena sporca di colore.

Ed ecco come ho fatto a dipingere ad olio uno studio che avevo fatto precedentemente con le gouache. Spero vi possa servire nel vostro percorso artistico.

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