Siamo arrivati alla terza e ultima parte della trilogia di come ho iniziato a disegnare: la scoperta degli Urban Sketchers!
Nella seconda parte di questa serie di articoli su come ho iniziato a disegnare, vi parlavo invece di quanto mi avessero ispirato gli sketchbook degli antichi esploratori, mentre nella prima parte vi raccontavo del mio fallimento con l’approccio di Drawabox.
Urban Sketchers, gli esploratori di oggi
Il titolo del post è “la scoperta di Urban Sketchers”, quindi veniamo al dunque: come li ho scoperti?
A quanto pare tra la ricerca su Google “watercolor sketch” e il sito di Urban Sketchers la strada è molto breve.
Urban Sketchers è una comunità, un gruppo di persone fondato nel 2007 dal giornalista Gabi Campanario, disegnatore e scrittore per il Seattle Times.
L’obiettivo degli Urban Sketchers è mostrare il mondo, un disegno alla volta. Chiunque può farne parte, senza nessuna iscrizione, è sufficiente la passione per il disegno, in particolare per il disegno sul posto, all’aperto.
Esistono vari gruppi in giro per il mondo (anche in Italia nelle principali città) che si ritrovano liberamente per disegnare insieme, e gli artisti che ne fanno parte organizzano workshop un po’ dappertutto. Ogni anno si tiene anche un Symposium, dove convergono gli artisti da tutto il mondo. Quest’anno avrebbe dovuto essere a Hong Kong, ma per il coronavirus è stato rimandato.
Perché Urban Sketchers mi ha abituato a disegnare
Mi sono fatto spesso questa domanda:
perchè dopo vari tentativi iniziati bene e finiti dopo qualche mese, sono riuscito finalmente a disegnare con costanza quando ho scoperto Urban Sketchers?
La risposta è elaborata, e ve la spiego in qualche punto qui sotto.
Nessuno è lì per giudicarti
La cosa importante è il fatto stesso di disegnare, e la comunità è molto aperta verso chiunque voglia farlo insieme agli altri. Se guardate il profilo Instagram di Urban Sketchers, vedrete che vengono pubblicati sketch di persone con i più diversi livelli di abilità. Alcuni potranno non piacervi, ma è importante sapere che tutti sono incoraggiati a provare e non è importante che il disegno sia artisticamente impeccabile perché venga apprezzato.
Io stesso, due mesi dopo aver iniziato a disegnare, ho partecipato a un workshop tenuto a Venezia da Màrio Linhares. Mi sono ritrovato in un gruppo di persone con diversi livelli di abilità, ma in cui i più bravi (alcuni erano proprio illustratori di professione) erano ben felici di rispondere a ogni domanda che facevo da assoluto neofita.
Trovate tra l’altro l’esito di quel workshop in questa pagina del blog ufficiale di Urban Sketchers.
Gli Urban Sketchers disegnano come dei pazzi durante i momenti morti della giornata
Quello che mi ha frenato con Drawabox è che prima di arrivare a disegnare qualcosa di piacevole sapevo di dover passare un sacco di tempo alla scrivania a esercitarmi.
Dovevo sedermi e prepararmi mentalmente ogni sera a dedicare almeno un’ora a fare esercizi. Il che non è assolutamente sbagliato, ma questo metodo mi ha spento l’entusiasmo, perché mi trovavo a sacrificare un sacco di tempo ed energie senza uno scopo preciso.
Durante il workshop Urban Sketchers a Venezia, invece, ho scoperto che tutti disegnavano come dei pazzi in qualsiasi momento morto. C’era chi aveva una mini scatola di acquerelli come braccialetto, così poteva disegnare qualcosa senza impiegare più di 5 secondi a prepararsi. Qualcuno era in coda in biglietteria? Tac, taccuino e matita e via a disegnare quel signore buffo appoggiato alla colonna. Il vaporetto tardava ad arrivare? Via con un disegno della laguna.
Invece che stare ore alla scrivania, con la percezione di stare perdendo un sacco di tempo, magari dopo una giornata di lavoro in cui ci si vuole solo rilassare, ogni momento noioso della giornata diventa un momento buono per fare pratica ed esercizio. E nel frattempo si racconta un piccolo momento della propria giornata, anche se insignificante.
È stato dopo quel workshop che ho iniziato a portare con me uno sketchbook e una matita in ogni momento della giornata. L’esercizio da noioso è diventato una valvola di sfogo in momenti della giornata ancora più noiosi!
Capire cosa si vuole disegnare focalizza l’esercizio
Ovviamente c’è un grande “ma”, rispetto a quello che ho appena detto. Certamente la pratica quotidiana casuale serve, ma anche esercizi mirati come quelli di Drawabox sono fondamentali se si vuole migliorare certi aspetti dei propri disegni.
Dopo l’entusiasmo iniziale arriva il momento in cui si dedica un’ora a fare uno sketch impegnativo, e il risultato finale è deludente. Un edificio viene tutto storto, un ritratto diventa mostruoso, un panorama si appiattisce.
A quel punto, però, sapere cosa si vuole disegnare permette di focalizzare meglio l’esercizio. Se uno vuole iniziare a disegnare volti e persone è inutile che all’inizio si concentri a imparare la prospettiva. Al contrario se l’obiettivo è raccontare un viaggio tramite le vedute di una città, eviterà di iniziare a imparare a disegnare occhi nasi e bocche.
Col tempo, man mano che si padroneggia un certo tipo di soggetto, arriverà il desiderio di imparare altro, e a quel punto si imparerà una tecnica nuova facendo tesoro di quello che si è già imparato.
Io ad esempio, inizio a percepire i miei sketch un po’ apocalittici, perché non ci metto mai le persone. Ora sto imparando a disegnarle proprio per andare a riempire questo vuoto che mi si è creato.
Fare attività in gruppo è più stimolante che da soli
Un altro aspetto di Urban Sketchers è che incoraggia a trovarsi per disegnare, farlo in compagnia, all’aperto.
Per fare un paragone musicale, è come imparare a suonare uno strumento chiudendosi in camera e imparando scale e accordi perchè “si devono imparare”, oppure suonare in un gruppo e sforzarsi ad imparare una certa tecnica per poter suonare un pezzo che ti piace con i tuoi amici.
Il confronto con gli altri è importantissimo, e questo viene sempre incoraggiato da Urban Sketchers e da altri gruppi di disegnatori come quelli di Mercoledì al Secco.
Workshop e corsi
Nel primo punto dicevo che Urban Sketchers non è un corso, ma fortunatamente ne organizzano un sacco! Ce ne sono davvero per tutti i gusti, e in tutte le parti del mondo. Inoltre uno degli punti del manifesto degli Urban Sketchers è “Condividiamo i nostri disegni online”, quindi si possono sempre vedere i disegni dei vari insegnanti prima di decidere se iscriversi o meno a un corso. Sono tutti molto attivi sui social, quindi è estremamente facile entrare in contatto.
Come iniziare a disegnare con gli Urban Sketchers
Iniziare a disegnare facendo Urban Sketching è davvero stimolante, e iniziare è semplicissimo.
Innanzitutto andate a farvi ispirare dal loro blog e dalla loro rivista mensile gratuita.
Attrezzatura
L’attrezzatura fondamentale è questa:
- Sketchbook – link Amazon
- Matita
- Fineliner (io mi sono trovato molto bene con i Pigma Micron) – link Amazon
Se volete aggiungere colore:
- Sketchbook per acquerelli – link Amazon
- Acquerelli (si può iniziare con l’economico kit Cotman) – link Amazon
- Pennello da viaggio – link Jackson’s Art
Libro
Per imparare qualche tecnica di base vi consiglio questo libro, che a mio parere è indispensabile per chi inizia (è solo in inglese, ma ne vale la pena):
- The Urban Sketcher, di Marc Taro Holmes – link Amazon
Community
La condivisione è fondamentale! Cercate su internet un Capitolo Urban Sketchers nella vostra città, provincia o regione. Molti sono attivi su Facebook per organizzare gli incontri.
Vi consiglio anche di usare Instagram per condividere tutti i vostri sketch e per entrare a far parte attivamente della community mondiale. Se siete già molto attivi con un account Instagram può essere sensato creare un altro account ad hoc per non mischiare i vostri contenuti.
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Non sai bene come iniziare, o hai dubbi sull’attrezzatura? Chiedimi pure nei commenti!
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Alessandra
Ciao !! Mi è successa la stessa cosa . Ho iniziato a disegnare durante il look down . Passavo ore e ore nonostante lavori in pronto soccorso . Mi aiutava ad evadere realmente . Poi un bel giorno mi sono iscritta ad un corso dove imponevano la scelta del disegno . Il tempo da impiegare .. morale della favola. Non avevo mai tempo è in più avevo perso l’entusiasmo della spontaneità . Non andava mai bene nulla . Mia mamma dipingeva , io mi sono sempre ritenuta incapace ma nonostante ciò mi appassiona da matti !!! Penso che usato stile , da te illustrato , sia quello che mi appartiene . Forse ho ritrovato lo stimolo anche se non sarò mai un artista ! Grazie !
Giacomo
Ciao Alessandra, grazie per aver condiviso la tua esperienza! Disegnare regala tante soddisfazioni, ma anche frustrazione, quindi è importante trovare il giusto equilibrio tra impegno e divertimento. L’urban sketching è proprio una delle scelte più semplici per cominciare divertendosi.
Se esplori la categoria Urban Sketching del blog troverai altri articoli a tema.
Puoi anche fare un salto sul mio canale YouTube dove troverai due video in cui sfoglio i miei diari di viaggio e racconto come sono stati fatti!
A presto!
Ana maria Fernández
Durante questi messi di chiusura x via covi, stato un passatempo meraviglioso, urban sketchers mi ha riempito i tempi che potrebbero essere ansiosi, ora continuo x che è bello, ciao
Giacomo
Vero, hanno fatto un ottimo lavoro con gli UskTalks e tutti gli spunti per disegnare inseieme nonostante il lockdown. Sono felice che sia stato un passatempo che ti ha alleggerito la quarantena, e una passione che continuerà!