Sto inziando a capire le linee della struttura del volto, anche se è ancora difficile vederle dal vivo.
Mi sto rendendo conto che quando guardo qualcuno in faccia il mio cervello inizia a notare la forma degli occhi, l’angolazione del naso, l’altezza delle sopracciglia e tutti i dettagli che normalmente osservo quando studio un ritratto.
Credo che “confusione” sia la parola che descrive meglio questa seconda giornata di imparare a disegnare ritratti.
La prima lezione del corso si occupa di definire la struttura del volto. Partendo da un cerchio che definisce il cranio e un paio di linee che lo collegano al mento definendo le mandibole, si vanno man mano ad aggiungere altre linee che decrivono il ritmo delle ossa e della muscolatura della faccia, fino ad arrivare a definire la struttura di base su cui poi si possono disegnare i dettagli.
Ho deciso (di nuovo) che voglio imparare a disegnare ritratti.
Ci avevo provato tre anni fa e dopo un primo approccio ero tornato a concentrarmi sui paesaggi. Ma ogni volta che vedo un ritratto fatto bene mi stuzzica la voglia di imparare a farlo anche io. Non dico bene, ma almeno decentemente.
Ho fatto un po’ di acquisti di materiale per acquerello che avevo terminato.
Innanzitutto, la carta. Ho finito i 20 fogli di ottima carta Saunders Waterford Cold Pressed, e ho deciso di sperimentare con la carta della stessa marca ma con superficie Rough, quindi ancora più ruvida.
Per risparmiare ho acquistato 5 fogli nel formato più grande che ho trovato, che poi taglierò in formati più piccoli.
Anche se devo ammettere che vorrei sperimentare dipingendo un acquerello sul foglio intero.
Questa è la carta che ho acquistato, in un formato più piccolo ma in un comodo blocco:
Lo scorso weekend passeggiavo con amici lungo l’argine del Ticino vicino a Pavia.
Era tardo pomeriggio quando arrivammo in un punto della strada da dove si vedeva il profilo della città, con la cupola del duomo che svettava sulle case.
La vista mi ispirò immediatamente, e scattai qualche brutta foto con il telefono per poterla usare come riferimento per il dipinto che avevo in mente, questo:
Questa invece è la foto che ho preso come spunto, e che ho interpretato liberamente. Quello che mi piace della foto è la posizione delle due persone e la strada che conduce dritta sotto la cupola.
Quando tutte le speranze erano ormai perdute, ho ricevuto il messaggio di Axel che mi ha detto che la cartolina di Natale che gli avevo spedito è finalmente arrivata a casa sua in Messico!
Non so che giri abbia fatto, per quanto tempo sia stata dimenticata in magazzini e stive, ma ha raggiunto la sua destinazione.
Ecco cos’ho disegnato: una piccola storia surreale in quattro vignette.
Le cartoline di Natale (o postcard crossing) sono una tradizione di Mercoledì al Secco: ogni anno ad ogni partecipante del gruppo viene assegnato un altro partecipante segreto a cui dovrà inviare una cartolina illustrata.
La cartolina che è arrivata a me, in tempo per Natale, è invece una splendida illustrazione di Leonora Camusso.
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Ho rispolverato una vecchia foto scattata nel 2015 a Carnac, una zona nel sud della Bretagna famosa per gli allineamenti megalitici più estesi al mondo.
Ma il soggetto che ho voluto dipingere era un cottage composto da due fabbricati che sorge vicino alla strada, circondato da alberi e decorato con piante rampicanti ed un piccolo orto.
Le case della zona sono fatte di pietra , che ho voluto indicare dando varietà alla texture di colore che ho usato sui muri, e lasciando volutamente piccoli buchi da cui si intravede la carta bianca.
Quanto costa la carta per acquerello? Me lo chiedo ogni volta che devo acquistare un nuovo blocco o un nuovo sketchbook. Finalmente ho creato uno strumento per calcolare qual è il formato più conveniente, e lo potete scaricare gratuitamente per utilizzarlo anche voi.
Formati di carta per acquerello
La carta per acquerello migliore e che consiglio di utilizzare se si dipinge seriamente è composta al 100% di cotone, ma esistono anche carte più economiche al 50% o al 25% cotone, e quelle composte solo da cellulosa, come la carta normale. Questi ultimi tre tipi sono più adatti a bozzetti e sketch.
Esistono, per ogni tipo di carta, diversi formati in cui viene venduta.
Sto sperimentando formati più grandi rispetto a quelli a cui sono abituato quando dipingo ad acquerello.
Ho uno splendido blocco Saunders Waterford Cold Pressed di 36 x 26 cm e ho deciso di usare questi fogli senza tagliarli in formati più piccoli.
Dipingere su un grosso formato mi permette di stare in piedi, di usare pennelli più grandi impugnandoli più da lontano, così riesco ad essere un po’ più espressivo e meno calligrafico.
Ho fatto un rebus. Non l’ho dovuto risolvere, ma proprio idearlo e disegnarlo.
Appena avete letto la parola “rebus” probabilmente vi sarà apparsa nella mente un tipo immagine ben precisa: un paesaggio agreste o un piccolo paese, un cortile, oppure l’interno di un edificio, con personaggi che compiono azioni strane, oggetti un po’ fuori luogo, manifesti appesi al muro di una casa e probabilmente riferimenti alla letteratura classica, al teatro, alla pittura e alla lirica. Un mondo onirico, liminale. E grandi ed eleganti lettere sparse all’interno dell’immagine.
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